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Profilo della Baronessa Giulia Turcati


Le origini della nobile famiglia Turco de Trent Turcati risalgono molto lontano nei secoli fino ad arrivare alla metà del 1400 dove si trovano tracce di questo cognome.

Giulia Turcati nacque a Trento il 1° aprile 1848 dal barone Simone Turco – Turcati e dalla contessa Virginia Alberti Poia.

La famiglia abitava in via S. Trinità a Trento, ma possedeva anche una grande villa nel centro di Sopramonte, con proprietà agricole nei dintorni. Ed in questa vi soggiornava soprattutto nei mesi estivi.

Giulia venne educata all’amore per l’arte, la letteratura e la musica. Imparò a suonare con grande maestria il pianoforte, anche se poi non disdegnava di occuparsi del buon andamento della casa e soprattutto della cucina, per la quale coltivò un interesse veramente particolare.

Dopo il matrimonio con il maestro di musica Raffaello Lazzari, la Baronessa iniziò una lunga e intensa attività di scrittrice e animatrice di cultura. Collaborò con diverse riviste, cneh di rilevanza nazionale pubblicando novelle, romanzi a puntate, recensioni di libri, impressioni e ricordi di viaggi. Per pubblicare i suoi racconti, ricorre ad uno pseudonimo “Jacopo Turco” per poter sfondare la barriera maschilista dell’epoca. Nella sua villa di Sopramonte (oggi sede della Circoscrizione del Bondone) accolse importati personaggi della vita culturale italiana che seppe sempre intrattenere con vivace sensibilità intellettuale.

Il giornalista Antonio Pranzelores, in un suo articolo, scrive che nel salotto della Baronessa circolano letterati, artisti, scienziati sia Trentini che delle altre regioni italiane fra i quali Marco e Luisa Anzoletti, Eugenio Prati, (che dipinse la Pala del S. Cuore di Gesù della Parrocchiale di Sopramonte), Angelo de Gubernatis, Bartolomeo Bezzi, don Giacomo Bresadola, Raffaello Frontali, Ugo Ometti e molti altri.

La nobildonna da tutti riverita e stimata fu molto generosa e attenta alle necessità degli abitanti bisognosi nonché verso la chiesa di Sopramonte, alla quale fece diversi lasciti.

La Baronessa muore a Trento il 3 agosto 1912.

Nel 1913 è costituita in Sopramonte una Fondazione dedicata alla nobildonna che prevede l’assegnazione di sussidi in denaro per i poveri del paese, per i vecchi soli, per persone abbandonate e sussidi a “giovani esemplari” da destinarsi con il curatore d’anime.

L’8 marzo 1999, festa della donna, nel Famedio del Cimitero di Trento è stata scoperta una lapide dedicata a sei donne intellettuali trentine, vissute tra l’Ottocento e il Novecento che con il loro ingegno hanno dato lustro al mondo culturale: tra queste vi è la baronessa Giulia Turcati, scrittrice.